La scienza prima di Galilei e Newton

ALESSANDRO TASSONI


Alessandro Tassoni (1565 – 1635) era un letterato ferrarese – modenese la cui opera più conosciuta è il poema eroicomico “La Secchia Rapita”.
Con questo capolavoro aveva raggiunto la fama e il successo editoriale, anche se una volta disse che avrebbe voluto farsi ritrarre con un fico in mano, perché era tutto quello che aveva guadagnato con il suo poema!
Però questo successo non gli era dispiaciuto, e per replicarlo aveva scritto un’altra opera importante intitolata “De Pensieri diversi”, destinata anch’essa ad un pubblico vasto. Infatti anche questo libro è in italiano e si rivolge ad un pubblico di “Cavaglieri e Signori che non sogliono darsi agli studi di lingue antiche”.
Quest’opera è una miscellanea di tutto un po’, con argomenti che spaziano dalla scienza al costume, dalla storia alla politica, e sono organizzati per quesiti ai quale l’autore risponde.
E’ un libro voluminoso, che dispone anche di un indice analitico, e che potrebbe essere considerato un prototipo delle moderne enciclopedie. E’ stato pubblicato per la prima volta nell’anno 1620.
L’intenzione era quella di far conoscere, anche alle persone con poca istruzione e che non potevano frequentare delle biblioteche, quello che si sapeva del mondo. E per quanto riguarda gli argomenti di contenuto scientifico, è forse la prima volta che vengono presentati in una lingua diversa dal latino.
Erano già trascorsi 10 anni da quando Galileo Galilei aveva osservato per la prima volta con il cannocchiale il cielo notturno, la Luna e i pianeti. E che aveva dimostrato la validità dell’ipotesi copernicana.
Tassoni però non ne tiene conto. La sua astronomia è ancora quella di Tolomeo, nella quale la Terra è posta al centro dell’universo, mentre il Sole, i pianeti e le stelle le ruotano intorno.
L’interpretazione del mondo fisico è ancora quella di Empedocle, fondata sui quattro elementi terra aria acqua e fuoco e sulle quattro principali qualità: caldo e freddo, umido e secco. Con questo semplice strumentario i “filosofi naturali” dovevano ingegnarsi per spiegare tutta la realtà che ci circonda, comprese le malattie e il carattere delle persone.
Gli insetti nascono dalla putredine (ma il ciclo di vita del baco da seta, di grande importanza economica, era ben conosciuto). Ci si chiede perché vengono trovate delle conchiglie in montagna a grandi altezze e a grande distanza dal mare. Bizzarrie che si cerca di spiegare con le ipotesi più strampalate.
Il punto di riferimento costante è Aristotele, quest’uomo straordinario vissuto tanti secoli prima, un’autorità indiscussa. Però Tassoni, sulla base di osservazioni fatte da lui stesso, dimostra che questo grande sapiente a volte si sbagliava.
Tassoni ha una cultura sterminata. Ha sempre sulla punta della lingua tutti gli autori latini e molti di quelli greci in versione latina. E’ quindi un degno rappresentante della cultura del suo tempo, anche se non può essere definito uno scienziato perché le sue considerazioni sono solo qualitative e mai quantitative.
Tassoni, letterato e accademico della Crusca, è anche capace di scrivere “bene” e la sua esposizione risulta comprensibile anche al lettore moderno. I testi sono stati trascritti in maniera letterale anche per quanto riguarda la punteggiatura. Sono stati aggiustati solo alcuni accenti.
A volte diamo per scontata la conoscenza che oggi abbiamo del mondo fisico, di quello vivente e dell’universo. Queste pagine invece dimostrano che si tratta di conquiste recenti e niente affatto scontate.
Per questo è istruttivo immergersi per un’ora nella cultura del Medioevo. Così potremo renderci conto degli enormi progressi fatti dalla scienza negli ultimi 400 anni.