La scienza prima di Galilei e Newton
Alessandro Tassoni è diventato famoso per avere scritto il poema eroicomico “La secchia rapita”. Dotato di una vasta erudizione, ha pubblicato nel 1620 l’opera in dieci libri “De’ Pensieri Diversi” (integrata nelle edizioni successive). Si tratta di un ampio compendio sulle conoscenze del tempo, nel campo della scienza, delle arti liberali, della politica ecc. Ed è la prima volta che un’opera con questo contenuto viene scritta in italiano invece che in latino. Da qui sono stati selezionati diversi argomenti che possono dare l’idea dello stato della scienza prima delle scoperte di Galileo Galilei. La fisica è ancora quella degli antichi filosofi naturali, principalmente di Aristotele, mentre l’astronomia, nonostante Copernico, è ancora quella del sistema tolemaico. Si può così misurare l’abissale distanza che ci separa da un’epoca – non però così lontana nel tempo – in cui tutta la realtà doveva essere spiegata con i quattro elementi di Empedocle (terra, aria, acqua e fuoco) e con le quattro principali qualità (caldo, freddo, umido e secco). E’ evidente la difficoltà, partendo da questi presupposti, di trovare per ogni cosa una spiegazione adeguata; per di più l’autore, gran letterato, sa poco di matematica e geometria, e mostra di ignorare il principio di Archimede. C’è da chiedersi come facesse a funzionare una società con conoscenze così limitate. E infatti …
E’ facile sorridere ora di tante ipotesi ingenue e fantasiose; ma se la scienza ha raggiunto i risultati che vediamo, è anche grazie a chi si poneva tutte queste domande. In realtà il lavoro del Tassoni ci dimostra quanto forte fosse la sete di conoscenza anche nei secoli passati.
I testi sono stati trascritti rispettando scrupolosamente la punteggiatura e il vocabolario, mentre sono stati aggiustati gli accenti allo scopo di facilitare la lettura.
E’ facile sorridere ora di tante ipotesi ingenue e fantasiose; ma se la scienza ha raggiunto i risultati che vediamo, è anche grazie a chi si poneva tutte queste domande. In realtà il lavoro del Tassoni ci dimostra quanto forte fosse la sete di conoscenza anche nei secoli passati.
I testi sono stati trascritti rispettando scrupolosamente la punteggiatura e il vocabolario, mentre sono stati aggiustati gli accenti allo scopo di facilitare la lettura.