DIECI

come i dieci comandamenti

La società moderna è l’unica nella storia che si è dimostrata capace di sconfiggere la miseria assoluta di tutte le altre epoche. Molti non ne sono consapevoli, ma negli ultimi due secoli essa ha triplicato l’aspettativa di vita media mondiale, che è passata da 24 a 74 anni. Inoltre questa stessa società moderna, al contrario di quello che molti pensano, è anche l’unica sostenibile sul piano ambientale. Lo dimostrano i paesi più sviluppati che sono oggi, da ogni punto di vista, molto più sostenibili di 50 o 60 anni fa, mentre gli emergenti stanno percorrendo questa stessa strada con solo qualche decennio di ritardo (vedi l’articolo Politica e ambiente).
Questi risultati sono straordinari. E il merito va alla rivoluzione scientifica e tecnologica, all’economia di mercato e alla libertà. Ma ad un livello più profondo la società moderna è fondata sui valori del razionalismo e dell’umanesimo universale. Il razionalismo è stato introdotto nella società umana dalla civiltà greca, mentre l’umanesimo universale è un’eredità della Bibbia, della civiltà ebraica e del cristianesimo.
E’ stato pubblicato da poco un libretto intitolato “Dieci”, scritto da Elena Loewenthal, esperta di cultura ebraica. Esso spiega il significato di ciascuno dei dieci comandamenti incisi sulle Tavole della Legge consegnate a Mosè sul monte Sinai.
Nella versione della Bibbia ebraica (vedi appendice), se escludiamo i primi quattro di contenuto religioso, tutti gli altri comandamenti, così come tutte le altre leggi contenute in questo libro sacro, sono riconducibili al precetto: “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Una formulazione riassuntiva già presente nella Bibbia stessa e che potrebbe essere espressa anche in un altro modo: “Non causare dolore”. E questo, come osserva la Loewenthal, è un comandamento che sta scritto nella modernità.
In realtà questa è la legge su cui si basa il funzionamento di qualsiasi società.
In tutte le società, a partire da quelle animali, il comportamento non è più solo egoistico, perché esso deve perseguire sia l’interesse dell’individuo che quello della società nel suo insieme. In natura gli appartenenti allo stesso gruppo sociale devono aiutarsi, collaborare tra loro e combattere insieme contro i nemici esterni, a partire dagli altri gruppi sociali della stessa specie.
La Bibbia estende la legge dei piccoli gruppi sociali che vivono allo stato naturale a tutto il popolo ebraico (il popolo eletto). Questa medesima legge (ama il prossimo tuo come te stesso) viene poi riaffermata, in maniera esplicitamente universale, dal Gesù dei Vangeli e infine fatta propria in questi termini dal Cristianesimo, che l’ha trasformata in una legge valida per tutta l’umanità. Il cristianesimo ha adottato anche il razionalismo, l’altro valore che sta alla base della società moderna, lascito della Grecia antica.
Nell’epoca ellenistica la filosofia razionalista dei filosofi greci aveva determinato un grande sviluppo in ogni settore della scienza. Scienza che a sua volta, nonostante ma anche grazie alla conquista romana, si è diffusa in tutte le regioni dell’impero.
La civiltà romana, che con la conquista dei regni greco – ellenistici aveva provocato la chiusura di tutte le scuole scientifiche, in un secondo tempo ne ha diffuso nel mondo gran parte dei risultati (vedi “La rivoluzione dimenticata” dello storico della scienza Lucio Russo). E il razionalismo, come valore già metabolizzato, lo ha trasmesso al cristianesimo.
Il razionalismo greco ha prodotto anche una grande fioritura delle arti classiche, che devono il loro carattere di universalità proprio alle conquiste di scienze come l’anatomia, la matematica, la geometria, la prospettiva ecc.
La diffusione del cristianesimo all’interno del mondo romano è stata veloce e spontanea. Cioè, almeno in questa prima fase, non è stata imposta con la coercizione o la forza delle armi. E questa straordinaria crescita all’interno e anche oltre i confini dell’impero, è proprio dovuta ai valori universali del razionalismo e dell’umanesimo di cui il cristianesimo si era fatto portatore. Il razionalismo era un valore già presente nel mondo romano, mentre l’umanesimo espresso nei Vangeli risultava invece rivoluzionario.
Lo sviluppo successivo, dal Medioevo fino all’epoca moderna, è avvenuto tra grandi contraddizioni, sia per quanto riguarda il razionalismo che per il messaggio di carità universale. Qui si può solo accennare all’atteggiamento misogino, assente nei Vangeli, che ben presto il cristianesimo ha fatto proprio, alle persecuzioni degli eretici (e degli stessi Ebrei!), alle conversioni forzate sotto la minaccia della spada, alle guerre di religione, all’Inquisizione, alla contraddizione dei papa-re messi a capo di una entità che prende il suo nome di chiesa / ecclesia dall’organo più rappresentativo della democrazia greca, l’assemblea.
Ma nonostante queste e altre contraddizioni, dovute però prima di tutto al fatto che nei secoli passati, a causa della trappola demografica, la società era per forza di cose poverissima e molto stratificata, il razionalismo e l’umanesimo sono stati conservati. Anche perché essi sono il contenuto più profondo del messaggio cristiano. Basti pensare, per esempio, per quanto riguarda il razionalismo e nonostante il processo a Galileo Galilei, ai continui tentativi di conciliare fede e scienza, e anche al fatto che per tanto tempo il latino, la lingua ufficiale della Chiesa, è stato la lingua comune dei dotti e degli scienziati. Comunque dopo 2000 anni questi stessi valori, sempre a prescindere dall’aspetto religioso, sono stati trasmessi alla società moderna e oggi sono profondamente radicati nella nostra cultura.
La società moderna è nata con la rivoluzione scientifica e tecnologica (ispirata da quella avvenuta in epoca ellenistica), che ha trasformato l’economia da artigianale a industriale. Il razionalismo scientifico, combinato con l’umanesimo, ha introdotto nella società umana anche la libertà e la democrazia come valori universali. Però questi sviluppi non sono stati né lineari né privi di contrasti.
Il primo paese a industrializzarsi nella seconda metà del Settecento è stato l’Inghilterra. Le nuove fabbriche, edifici dove venivano concentrate e meccanizzate le varie fasi produttive, avevano il vantaggio di moltiplicare la produzione dei beni e abbattere i costi. Ma in questi ambienti venivano concentrati anche i fumi e il frastuono delle macchine a vapore, dei telai meccanici e delle fonderie. E anche la fatica umana, riunita in un unico luogo, diventava più visibile ed evidente: le attività lavorative erano faticose, l’ambiente era spesso malsano o pericoloso, gli orari di lavoro molto lunghi.
Gli intellettuali del tempo, legati all’economia agricola e alla nobiltà, criticavano l’economia industriale a cui contrapponevano l’idilliaco ambiente campestre e i valori della società tradizionale. E questo nonostante che le condizioni di vita e di lavoro nelle campagne fossero comunque peggiori, tanto da indurre i contadini a scappare dai loro villaggi per farsi assumere nelle nuove fabbriche.
In questo periodo sorsero movimenti come il romanticismo, che può essere considerato una reazione al modernismo. E ci fu anche, fin dall’inizio dell’Ottocento, l’idealizzazione della società medioevale, per esempio attraverso la moda dell’architettura “neogotica”.
Anche il marxismo è nato da questo atteggiamento critico nei confronti della modernità. Marx è vissuto a lungo in Inghilterra; ma invece di assorbire le idee di Adam Smith e David Ricardo, ha maturato e razionalizzato un atteggiamento fortemente critico nei confronti del “capitalismo”, accusato di essere la causa delle ingiustizie sociali. Dalle sue idee sono nati i regimi di tipo sovietico e più in generale tutti i regimi collettivisti, visto che anche il fascismo e il nazismo si erano ispirati al regime dei soviet.
Con i regimi collettivisti, però, l’umanità ha fatto un grosso passo indietro, perché essi hanno abolito sia il razionalismo che l’umanesimo. Infatti nonostante la pretesa del marxismo scientifico, in queste dittature il pensiero e la discussione non sono liberi, ma devono uniformarsi al dettato del regime. E anche il valore della persona, e quindi ogni forma di umanesimo, scompare di fronte all’interesse dello Stato.
Invece erano proprio i paesi che si stavano industrializzando a dare il massimo valore sia allo sviluppo scientifico che a una nuova forma di umanesimo. Umanesimo che si concretizzava prima di tutto nella sconfitta della povertà, la massima ingiustizia sociale. Inevitabile, quindi, una contrapposizione tra le democrazie e questi regimi, che si trattasse dei nazional socialismi o delle dittature di stampo sovietico. Una contrapposizione che è stata superata solo con la fine del maoismo in Cina e del comunismo in Russia.
Purtroppo però, nonostante il successo delle democrazie e il fallimento dei regimi di tipo sovietico, nei paesi “occidentali” la condanna della società moderna non è mai venuta meno. Anzi, all’accusa di essere la causa delle ingiustizie sociali si è aggiunta quella di essere insostenibile sul piano ambientale, quando invece i dati dei paesi più sviluppati degli ultimi 50 anni e anche quelli dei paesi emergenti più avanzati dimostrano il contrario.
In concreto i valori del razionalismo e dell’umanesimo universale si traducono nell’onestà intellettuale necessaria per accettare i dati della realtà e nel desiderio di migliorare il mondo e non di peggiorarlo. Oggi però i paesi più sviluppati stanno subendo una deriva irrazionalista e anti umanista.
E a dimostrarlo non ci sono solo i no vax con i quali non si può ragionare e che cercano di impedire l’uscita dalla pandemia. C’è anche il completo rovesciamento della realtà sui temi fondamentali dell’ambiente e dello sviluppo.
E’ la povertà il MALE, il male assoluto, da cui stiamo scappando da secoli. E tutto quello che sconfigge la povertà è il BENE. Sono quindi un bene la crescita economica, lo sviluppo, le innovazioni tecnologiche che risolvono i problemi e il benessere raggiunto.
Invece nei paesi “occidentali” vengono criminalizzate e combattute da molti anni proprio la crescita economica, lo sviluppo e tutte le tutte le principali tecnologie, specialmente nel campo strategico dell’energia (vedi l’articolo Le pale eoliche sono naturali?).
Infine è stato criminalizzato l’alto livello di benessere che abbiamo raggiunto, invece di considerarlo una grandissima conquista. E’ impossibile immaginare un rovesciamento dei valori e della realtà più grande! Tanto più che, come ha dimostrato questo sito, per tutti i principali problemi dello sviluppo e della sostenibilità ci sono oggi delle vere soluzioni, praticabili, convenienti e alla nostra portata (per le quali, però, non c’è il minimo interesse).
In Italia la politica energetica folle di questi anni, che ha fatto la guerra a “tutte” le soluzioni valide e affidabili per imporre l’assurdità delle “energie alternative” (che non potranno mai sostituire le normali centrali elettriche), ha già causato una lunghissima crisi economica che ha raddoppiato la disoccupazione e aggravato molti altri problemi.
Nonostante tutto, però, grazie questa volta ai paesi emergenti, che hanno adottato la società moderna e con essa i valori del razionalismo e dell’umanesimo, il sogno di un’umanità sempre più libera dalla povertà e sempre più sostenibile sul piano ambientale si sta a poco a poco avverando.






APPENDICE


Questo è il testo dei dieci Comandamenti contenuto Bibbia ebraica che, come si può constatare, è alquanto diverso da quello del Catechismo cattolico.


1.Io sono il Signore, il tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla casa di schiavitù. Non avere altri dei oltre a me.
2.Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il Signore, il tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l’iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, e uso bontà fino alla millesima generazione, verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti.
3.Non pronunciare il nome del Signore, Dio tuo, invano; perché il Signore non riterrà innocente chi pronuncia il suo nome invano.
4.Ricordati del giorno del riposo per santificarlo. Lavora sei giorni e fa tutto il tuo lavoro, ma il settimo giorno è giorno di riposo, consacrato al Signore Dio tuo.
5.Onora tuo padre a tua madre, affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla terra che il Signore, il tuo Dio, di dà.
6.Non uccidere.
7.Non commettere adulterio.
8.Non rubare.
9.Non attestare il falso contro il tuo prossimo.
10.Non desiderare la casa del tuo prossimo; non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino né cosa alcuna del tuo prossimo.




Questi sono i dieci Comandamenti secondo il Catechismo cattolico.


1.Non avrai altro Dio fuori di me
2.Non nominare il nome di Dio invano
3.Ricordati di santificare le feste
4.Onora il padre a la madre
5.Non uccidere
6.Non commettere atti impuri
7.Non rubare
8.Non dire falsa testimonianza
9.Non desiderare la donna d’altri
10.Non desiderare la roba d’altri